Jean Todt dice addio alle piste...

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  1. roby-21
     
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    Una vita ai box: cominciò con
    un sesto posto nel Mondiale.
    Ora lascia la gestione sportiva,
    Ferrari affidata a Domenicali
    STEFANO MANCINI
    Jean Todt dice addio alle piste, Michael Schumacher ci ritorna, Ross Brawn preferisce la Honda alla Ferrari. È la rivoluzione continua cui la Formula 1 ci ha abituato nel 2007, solo che questa volta riguarda la squadra campione del mondo e i protagonisti di un’impressionante serie di vittorie.

    Todt, anzitutto: francese di Pierrefort, 61 anni, di cui 14 al timone del Cavallino. Era e resta amministratore delegato, ma lascia la guida della gestione sportiva che conservava ad interim. Significa che non sarà più al muretto con le cuffie rosse in testa, la radio fissata in vita e, stretto fra le dita, il cronometro portafortuna, un vezzo cui non ha mai rinunciato. Resterà dietro la scrivania, più defilato. Al suo posto sale Stefano Domenicali. Nato a Imola nel ‘65, laureato a Bologna nel ‘91, assunto a Maranello il giorno dopo: una vita nel raggio di 50 chilometri, finché la Formula 1 non l’ha spedito in giro per il mondo. «Una scelta che si iscrive nella logica del romanticismo della Ferrari - dice il presidente Luca Montezemolo -. Sono orgoglioso della scelta di Domenicali, quattro anni dopo la sua nomina a direttore sportivo e una carriera professionale tutta a Maranello». Al nuovo capo della Ges risponderanno dal 1º gennaio Mario Almondo (direzione operativa), Aldo Costa (direzione tecnica) e Gilles Simon (direzione motori) con incarichi che ricalcano quelli della passata stagione. «Entro fine anno saranno resi noti i dettagli organizzativi», recita il comunicato ufficiale della Scuderia.

    L’avventura di Todt alla Ferrari comincia nel luglio del ‘93, dopo una serie di successi nel mondo dei rally con la Peugeot. Montezemolo lo chiama per fargli un’offerta, lui si presenta all’appuntamento al volante di una Mercedes. «Pensai che non era un buon inizio», rivelerà il presidente, però Todt si giustifica subito: «All’autonoleggio c’era solo questa». Debutto a Magny-Cours, Gp di Francia: Alesi rompe il motore, Berger finisce 14º a due giri da Prost. Rimboccarsi le maniche e lavorare: l’ultimo titolo risaliva a Jody Scheckter nel ‘79.

    Nel ‘96 arriva Michael Schumacher. Non sarà facile neanche per lui, però tra i due nasce un bel feeling. È decisivo un episodio nella seconda parte della stagione, dopo una serie di sconfitte che fanno traballare la poltrona del manager francese. Schumi si schiera: «Se parte lui, me ne vado anch’io». Due vittorie (Spa e Monza) riportano la pace. Nel ‘97 e ‘98 il tedesco perderà il Mondiale all’ultimo Gp, nel ‘99 arriverà il successo tra i costruttori, dal 2000 al 2004 un pokerissimo di trionfi. Male il 2005, una bella volata il 2006 (con successo Alonso-Renault). Il 2007 comincia senza Schumacher, senza Brawn e senza Nigel Stepney, l’ottimo capomeccanico che tradisce la causa e consegna i segreti di Maranello alla McLaren. Nella tempesta che segue, Todt mantiene la barra dritta. Rischia di passare per il fesso che si è fatto fregare, ne uscirà invece come il protagonista di una rimonta incredibile, più forte dei torti arbitrali, delle ingiustizie, dei problemi di affidabilità, degli errori. Il suo segreto: «Sono un maniaco dei dettagli. Solo i dettagli consentono di raggiungere l’eccellenza».

    Eppure l’addio alle piste era prevedibile. Già quell’incarico ad interim dava l’idea della provvisorietà. Non poteva permetterselo a fine 2006, perché la squadra non poteva perdere anche lui. Per la successione è stato riavvicinato Ross Brawn, ma la scintilla non è scoccata. L’ex direttore tecnico sarà a capo della Honda, proprio la squadra con cui avevano trattato Stepney e Coughlan, lo spione della McLaren, prima che lo scandalo scoppiasse. Lì ritroverà Rubens Barrichello, oltre a una squadra da ricostruire peggio della Ferrari dei primi Anni Novanta (e senza lo stesso blasone).

    La Ferrari preferisce far crescere il vivaio. E così diventa più italiana, anche se i suoi vertici precisano: «È stata una scelta di merito e non di passaporto».
     
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  2. gorillaz.
     
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    mi sta sul culo
     
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  3. roby-21
     
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    anke a me ma é sl per informare xD
     
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  4. gorillaz.
     
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    aa ok mica lo sapevo
     
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  5. Heersemix
     
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    This forum is alive? If yes, please remove this topic and my account.
     
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4 replies since 1/4/2008, 16:12   11871 views
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